I 100 anni della pallacanestro italiana
Cento anni, se ti diverti a contarli, sono 36.525 giorni, 876.600 ore, ovvero milioni di partite improvvisate sulla terra battuta, giocate su un parquet olimpico, al campetto sotto casa o nella palestra della scuola.
Cento è un numero bello, tondo, rassicurante… ma resta pur sempre un numero, che poco ci aiuta a descrivere l’infinità di storie, passioni ed emozioni di cui la pallacanestro italiana ci ha omaggiato, dal 2 novembre 1921 a oggi.
Perché ne abbiamo viste e vissute veramente di tutti i colori ma con l’Azzurro sempre a pelle. Perché per noi sta bene su tutto.
L’Emozione, per il primo terzo tempo di tuo figlio.
Il Cuore a mille, ogni volta che abbiamo ritmato la seconda strofa dell’Inno di Mameli mentre 12 Azzurri/e versavano copiose lacrime su un podio.
La Pace dei Sensi, per il suono della retina che ha salutato la tua tripla. La traiettoria giusta, al momento giusto, al posto giusto. La vita è bella.
Le Lacrime, per i troppi figli della pallacanestro italiana che ci hanno salutato prematuramente.
La Gioia, perché tua figlia ti ha appena detto di preferire la pallacanestro ad altre discipline.
Il Fastidio, per quella sconfitta che avresti potuto evitare, per una prova incolore, per un tiro entrato e uscito.
La Nostalgia, nel ricordare il tuo primo “bacio” con la pallacanestro.
L’Orgoglio, quello vero, ogni volta che abbiamo sostenuto una Maglia Azzurra, poco importa se per un Olimpiade o per un Europeo Under 16.
Il Sorriso, nel veder scorrazzare in campo centinaia di bambini del Minibasket.
L’Abbraccio sincero al tuo vicino di posto, che mai avevi visto e mai rivedrai, per quella tripla che sembrava storta, lunga, sbagliata.
La Gratitudine, semplicemente, per essere stato uno di Noi.
Un pezzo insostituibile di questi brevissimi e bellissimi cento anni di pallacanestro italiana.
Ufficio Stampa Fip
Anche la Retina d’Oro partecipa alla festa per i cento anni del basket italiano..