Intervista alla newsletter della CEI
La Retina d’Oro a Papa Francesco
Il prestigioso riconoscimento questo anno va a un amico dello sport.
di Alessandra Valente
Nella newsletter del novembre scorso abbiamo raccontato la storia del premio “Retina d’Oro”, giunto alla sua ventesima Edizione, con una intervista al suo Presidente Mauro Rufini, ascoltando i motivi e i valori che lo hanno spinto ad ideare quello che è divenuto uno fra i più ambiti riconoscimenti nel panorama dei premi sportivi
E ora nello scorso mese di maggio un prezioso regalo ai fondatori della Retina d’Oro: l’incontro con Papa Francesco.
Mauro ce lo racconti?
Certamente.
E’ stato davvero un dono grande ed inaspettato l’incontro con Papa Francesco a cui abbiamo consegnato una copia personalizzata della nostra Retina, grati e commossi per questa opportunità.
Papa Francesco è un grande amico dello sport, che oltre al calcio ama anche il basket… l’unico sport che tende verso il cielo! Ma è tutta la Chiesa – come sappiamo e vediamo costantemente – che è vicina al mondo dello sport. E’ la storia di un lungo abbraccio e di un impegno che non è mai venuto meno.
Nel corso di due decenni di vita del premio abbiamo incontrato e sostenuto diversi progetti di solidarietà ed inclusione sociale attraverso lo sport. Papa Francesco ci invita a lavorare con lo sport in progetti educativi e di incontro, così come ci guida e ci richiama a vivere lo sport dentro un orizzonte più grande e vero, rispettoso di cosa sia l’uomo ed il suo desiderio di felicità più profondo.
I valori che da sempre animano il nostro premio sono in grande comunanza con il Magistero della Chiesa. Tra i premi speciali della Retina c’è il riconoscimento al vostro Ufficio nel 2012 e alla Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes nel 2019, tangibili segni della presenza e del lavoro della Chiesa.
Volevamo idealmente consegnare a Papa Francesco la Retina d’oro per la Sua alta missione e testimonianza ed invece abbiamo potuto farlo personalmente.
Pochi giorni dopo il nostro incontro anche la Federazione Italiana Pallacanestro, con una delegazione, in occasione dei suoi 100 anni di vita, è stata ricevuta dal Santo Padre.
Nel suo saluto il Papa ha esortato i giovani a non abbassare lo sguardo. Lo sport aiuta a essere uniti e ad avere un obiettivo, una medicina per l’individualismo delle nostre società… “Attraverso l’impegno sportivo – ha detto – ricordate il valore della fraternità, che è anche al cuore del Vangelo”. Un invito poi a fare squadra, con disciplina che il Papa ha definito “una scuola di formazione e di educazione, specialmente per i ragazzi e per i giovani. Li aiuta a capire quanto è importante imparare a mettere ordine nella propria vita.
C’è sempre un tiro a disposizione, non bisogna arrendersi mai, la vita è un cammino fatto di sconfitte e di vittorie, l’importante è non perdere la voglia di ‘giocarsi la partita’. E capire che quando nella vita ‘non hai fatto canestro’, non hai perso per sempre. Puoi sempre scendere in campo di nuovo, puoi ancora fare squadra con gli altri e tentare un altro tiro”. Parole vere, vive che parlano ad ognuno di noi
Quali sono i vostri prossimi impegni ed appuntamenti?
La presentazione in autunno del libro “20 anni di Retina d’Oro” che in continuità con quello del Decennale ripercorrerà i valori e la storia del premio, raccoglierà il pensiero e il contributo di tanti dei premiati, di grandi campioni e personalità del basket e dello sport, e delle istituzioni che ci hanno accompagnato in questa avventura. Sarà il nostro personale omaggio a questo magnifico sport, al mondo della palla a spicchi. E’ questo un evento già rinviato lo scorso anno per la situazione sanitaria, così come l’inaugurazione della mostra fotografica “Caro Basket” dell’amico e maestro Pino Rampolla. La nostra intenzione ed auspicio è di fare la festa del ventennale in presenza – come segnale di speranza e ripartenza anche per il mondo della pallacanestro, pesantemente colpito da questa pandemia.
Giugno 2021